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  • Categoria: Attualità
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“Santa Teresa di Gesù Bambino”

Santa Teresa di Gesù Bambino

Foto Nicola Incampo 1Facendo una ricerca su Pio X mi sono fermato a riflettere su come ha definito Santa Teresa di Gesù Bambino.

La più grande santa dei tempi moderni”.

Teresa, proveniente da una famiglia borghese, la madre ricamava, il papà impiegato statale ed orologiaio.

La loro era una vita semplice. Entrambi i genitori di Santa Teresita furono chiamati alla vocazione religiosa ma furono ambedue respinti, tale era il loro desiderio che perfino da sposati decisero di emettere un voto di castità, cosa che fu del tutto respinta dal loro confessore che gli consigliò vivamente che se sposati la loro vocazione sarebbe stata quella di avere figli.

E così ebbero ben 9 figli!

E così nacque Santa Teresita, che perse la mamma molto presto, all’età di 4 anni, e che fu per forza di cose cresciuta dal papà.

Passò un’infanzia tranquilla fino al momento della morte della madre.

Ebbe una malattia che fu curata miracolosamente dalla Madonna delle Vittorie.

Fu la famosa notte in cui Santa Teresa arriva la sua conversione con un episodio banalissimo: erano appena tornati a casa dopo la messa di mezzanotte ed era tempo di scartare i regali messi dentro alle scarpe sotto l’Albero.

Il papà, un po’ stanco si lasciò sfuggire una frase: “per fortuna è l’ultimo anno”. Da piagnucolosa quale era sempre stata, Santa Teresita capì che a quattordici anni doveva voltare pagina e maturare. E fu proprio un anno dopo questo episodio che Santa Teresita si decise ad entrare in Monastero per diventare suora di clausura.

Era una suora, ma cosa ha fatto di straordinario?

Nulla, ha solo vissuto con intensità totale di amore la sua vocazione che ha ricevuto una illuminazione particolare dello Spirito Santo.

Così ho colto l’occasione per leggere la “Storia di un’anima”.

E mi son fermato a riflettere.” La scienza d'Amore, ah sì! questa parola risuona dolcemente all'orecchio della mia anima, io non desidero altro che questa scienza qui.

Comprendo così bene che soltanto l’amore può renderci accetti al buon Dio, che questo amore è l’unico bene che io bramo.

Gesù si compiace di mostrarmi l’unico sentiero che conduce a questa fornace divina: l’abbandono del bambino piccolo nelle braccia di suo padre…

Gesù non chiede opere grandi, ma soltanto l’abbandono e la riconoscenza.”

Due riflessioni.

La prima: Teresa leggeva ogni giorno la Sacra Scrittura, l’Imitazione di Cristo e San Giovanni della Croce.

La via di santità di Santa Teresa è la preghiera, il sacrificio, la mortificazione, la rinuncia della sua volontà per accettare quella di Dio.

La seconda: è la grandiosa apertura della mente e del cuore, che la porta a desiderare di essere, lei, povera ragazza chiusa in un convento, in tutte le missioni, con tutti i missionari nel mondo intero.

Una santità che non chiude la persona in se stessa, ma la apre agli altri.

Nicola Incampo

Responsabile della Conferenza Episcopale

di Basilicata per l’IRC e per la pastorale scolastica