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IL 3 MARZO, ANNIVERSARIO DEL DISASTRO FERROVIARIO DI BALVANO: IL GIORNO DELLA DIMENTICANZA

IL 3 MARZO, ANNIVERSARIO DEL DISASTRO FERROVIARIO DI BALVANO: IL GIORNO DELLA DIMENTICANZA

 

Locandina Balvano 3 3 2023 250Nella notte tra il 3 ed il 4 marzo 1944, a Balvano, in provincia di Potenza, più di 600 persone morirono in un assurdo e incredibile incidente ferroviario: il più grave della storia. Da Napoli, quasi tutti i giorni si formava un treno merci il cui numero di identificazione era 8017. Quel giorno sopra vi erano centinaia di persone, che si recavano in quel di Potenza e provincia per acquisti di derrate alimentari, per lo più da barattare con merci di provenienza americana che a Napoli non mancavano, quali sigarette, caffè, indumenti.

Il treno 8017 giunse a Salerno, dove salirono altre persone, qui si provvide al cambio di trazione, essendo la linea Battipaglia – Potenza – Taranto non elettrificata. Dopo una sosta a Balvano imboccò la galleria “delle Armi”, quando, inspiegabilmente, le due locomotive cominciarono a perdere aderenza fermandosi a metà di essa. L’ossido di carbonio contenuto nei gas di combustione saturò completamente la galleria, conducendo silenziosamente all’asfissia i viaggiatori, per lo più addormentati. Gran parte delle vittime non fu mai identificata, anche se è molti di essi provenivano da grossi comuni napoletani: Torre del Greco, Portici, Torre Annunziata, molti i salernitani. Secondo i dati forniti dall’allora Consiglio dei ministri, la tragedia provocò 521 morti, benché le stime siano tuttora oggetto di discussione il numero fu sicuramente maggiore, oltre 600 vittime.

La tragedia rimase avvolta dall’obblio per un cinquantennio finché Vincenzo Francione, figlio di una delle vittime, Giulietta Brancaccio, con l’aiuto del figlio Gennaro, giudice a Roma, si adoperò per farla riemergere alla memoria

Fu istituito il gruppo il gruppo Treno di Luce che decretò il giorno 3 marzo, “Giorno della Dimenticanza ovvero quello in cui le istituzioni si dimenticano dei loro figli”. L'annuncio fu dato il 24 gennaio 2006 da Vincenzo Francione, presente al convegno “Viaggio-nella storia - Il treno maledetto” tenutosi presso l’università di Salerno, organizzato dall’antropologo Vincenzo Esposito. Francione tenne a sottolineare: "Sono sicuro che il presidente Ciampi non ne sa nulla di questa faccenda" attribuendo ogni responsabilità alla burocrazia cieca.

Valga la democrazia dal basso per ridare reali pari dignità e diritti ai vivi e ai morti contro le burocrazie immemori, perse nei loro discorsi sulla costituzione egualitaria vuoti e retorici.

Gloria e pace a Vincenzo Francione che undici anni fa salì sul treno di luce accolto dal papà Gennaro e dalla mamma Giulietta. E' grazie a Vincenzo se il fenomeno è stato rievocato dai media forti in un'epica trasmissione condotta da Cocuzza nell'Italia in diretta.

                                          In ricordo dei caduti di Balvano

                                                 Gennaro Francione

Per la trasmissione vedi https://www.youtube.com/watch?v=VnFhu3pZE44&fbclid=IwAR1DaBXkbafoz8eSRlTRoc31OzYZF0VOu_MobaJasIoNUzhSEgTkR-7xvzY

Le vicende della tragedia di Balvano sono raccontate nel sito

TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA TRAGEDIA DI BALVANO https://www.antiarte.it/trenodiluce

SU FACE BOOK:

https://www.facebook.com/group.php?gid=106617610104&ref=ts#/group.php?gid=125209645401&ref=search&sid=1633929201.774805653..1