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Il Complesso Bandistico “Bartolo Longo – Città di Pompei” suona a Montecitorio. Poi, il tradizionale Concerto di Natale in Basilica.
Il Complesso Bandistico “Bartolo Longo – Città di Pompei” suona a Montecitorio. Poi, il tradizionale Concerto di Natale in Basilica.
Il 19 dicembre, alle 16.30, i giovani strumentisti della Banda dell’Istituto Bartolo Longo si esibiranno nel Concerto di Natale di Palazzo Montecitorio.
Il 21, invece, nel tradizionale Concerto in Basilica.
Palazzo Montecitorio ospiterà, giovedì 19 dicembre, alle 16.30, il Complesso Bandistico “Bartolo Longo – Città di Pompei”, la storica compagine musicale fondata nel 1894 dal Beato Bartolo Longo. Il talento dei giovani, infatti, è sempre al centro del tradizionale Concerto di Natale che si tiene, ogni anno, nello storico edificio di Roma, sede della Camera dei Deputati della Repubblica italiana.
I giovani strumentisti, diretti dal Maestro Francesco Federico, che guida il Complesso dal 1989, eseguiranno brani della tradizione musicale natalizia, che trasformerà la Sala della Regina in un palcoscenico di emozioni e di spiritualità.
La Banda dell’Istituto Bartolo Longo, retto dai Fratelli delle Scuole Cristiane di San Giovanni Battista De La Salle, diretto da Fratel Filippo Rizzo, si esibirà in classici come “Adeste Fideles”, “White Christmas”, “Preludio dal Te Deum”, “Suite Natalizia”, “For unto us a child is born” e altri.
Ad accompagnare i ragazzi nelle esibizioni saranno i Maestri Angelo Palma, Andrea Barbuto, Gaetano Romano.
Saranno presenti all’evento, assieme all’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e i rappresentanti delle Commissioni Parlamentari.
Sabato 21 dicembre, alle 20.15, il Complesso pompeiano si esibirà nel tradizionale Concerto di Natale in Basilica. Il repertorio del Concerto ricalcherà quello eseguito a Montecitorio.
«Il Complesso è il “miracolo” del Beato Bartolo Longo – ha detto Fratel Filippo Rizzo - la banda che, da oltre 130 anni, porta il suo nome. Ed è da oltre 130 anni che, attraverso la musica, insegna ai bambini che un futuro di riscatto si può costruire».